Questo articolo è stato scaricato dalla rete,ritengo utile la sua diffusione ad uso degli istruttori e degli operatori del settore,perché tratta di un argomento molto importante,dando un piccolo protocollo di lavoro per la GINNASTICA POSTURALE.
Università degli Studi di Bologna
Facoltà di Scienze Motorie
a.a. 1999-2000
Teoria Tecnica e Didattica delle Attività Motoria
nell’età Adulta ed Anziana.
La riprogrammazione posturale nella terza età.
di Andrea Melani
Prof. Vittorio Ballardini
La riprogrammazione posturale nella terza età.
Così come in giovane età, durante la vecchiaia la percezione corporea tende ad assumere un valore sfumato ed impalpabile. Il motivo di questo è da ricercarsi indubbiamente nelle strutture organiche le quali vanno incontro ad un deterioramento fisiologico, ma sicuramente anche e soprattutto alla mancanza di educazione motoria. Le teorie olistiche più recenti vedono nella programmazione posturale la chiave della maggior parte dei malesseri di natura motoria (e non solo). La ragione di queste teorie risiede nella natura stessa dell’uomo: “funzionare”. Quando una struttura, perde in parte o in toto la sua capacità di lavorare, l’organismo attiva dei meccanismi volti al mantenimento dell’omeostasi ed, in alcuni casi, questi hanno come risultato lo squilibrio degli atteggiamenti posturali. I compensi che vengono a generarsi spesso alleviano la zona colpita dal malessere ma, ben presto, un’altra inizierà a dolersi in virtù del nuovo sovraccarico. Ecco perché risulta indispensabile, all’interno di una programmazione motoria, l’inserimento di obiettivi volti alla riacquisizione di un ottimale schema corporeo prima per una riprogrammazione posturale poi.
Il corpo, come supporto del rapporto dell'io con il
mondo, corpo che rappresenterà il punto di partenza e il luogo di ritorno di
ogni azione: dall'io all'ambiente e da questo ancora all'io.
Per favorire questo
processo di somatognosi dovremo considerarne i vari aspetti:
- aspetto posturale:
definizione di uno spazio proprio del corpo
- integrazione di un
modello dinamico del corpo: originato dallo schema corporeo
basato
sull'aspetto posturale
- utilizzo degli apporti sensoriali: indispensabili per la ricostruzione dell'immagine del proprio corpo e di quello dell'altro in quiete o in moto
-
strutturazione della continuità temporale:
attraverso l'utilizzo dello schema corporeo si passa all'organizzazione
della temporalità attraverso la sintesi delle informazioni di ritorno dei
canali propriacettivi e visivi (controllo del gesto nel tempo per ottenere
l'effetto voluto).
I fattori di tipo
psicomotorio che concorrono alla costituzione dello schema corporeo e quindi
alla percezione, coscienza e conoscenza del proprio corpo, possono essere così
riassunti:
- educazione e
controllo della respirazione
- equilibrio
statico, statico-dinamico e dinamico
- definizione e
coordinazione della lateralità
- coordinazione
senso-motoria
- strutturazione
spazio-temporale
- controllo del tono
e del rilassamento psicosomatico
- esercizi di
percezione posturale globale ed intersegmentaria
- esercizi di
coordinazione dinamica generale memorizzati e programmati.
Ciò a cui dovremmo
mirare quindi sarà all'organizzazione mentale usando il corpo come mezzo di
lavoro (fine della psicomotricità).
Ogni unità didattica (U.D.)
viene divisa in unità didattiche secondarie (u.d.) a loro volta costituite da
elementi di contenuto (•). Ogni
elemento di contenuto verrà svolto all'interno dell’ora a disposizione,
distribuendo gli stessi in maniera omogenea all'interno del corso. Più •
indicheranno più momenti dedicati a tale
elemento di contenuto. In funzione della specificità degli obiettivi, le
esercitazioni saranno sempre accompagnate da nozioni tecnico-scientifiche utili
alla esatta comprensione della proposta evitando così una proposta che
altrimenti risulterebbe “sterile” e penalizzata.
La strutturazione che
segue vede la riprogrammazione posturale come parte di un corso indirizzato ad
un’attività di tipo generale. L’opinione personale auspica invece un ruolo
di protagonista all’interno di un percorso appositamente dedicato.
A titolo esplicativo
verranno sviluppati due elementi di contenuto.
Strutturazione delle Unità Didattiche (12 lezioni)
U.D. Corpo Anatomico
(solido statico e dinamico)
u.d.
Percezione del corpo
• Concetto di gravità/peso e
sua riprogrammazione
• • Concetto di
tono/rilassamento e sua riprogrammazione
• • • Concetto di
dissociazione muscolare e sua riprogrammazione
u.d.
Ritmi fisiologici
- Ritmo respiratorio
• • Concetto di
inspirazione/espirazione/apnea e loro riprogrammazione
- Ritmo motorio
• • Concetto di
passo/deambulazione e loro riprogrammazione
u.d. Volumi fisiologici
• • Concetto di respirazione e
sua riprogrammazione
Concetto
di dissociazione muscolare e sua riprogrammazione
Fase di lavoro |
Contenuti |
Finalità |
Condizionamento
generale a bassa intensità. |
Movimenti
segmentari segmentati a carico delle varie articolazioni. |
Lo
scopo è quello di attivare il corpo nella globalità senza instaurare una
situazione di stress che inficerebbe il lavoro successivo. |
Percezione
della statica. |
Dalla
stazione eretta, valutare la distribuzione dei carichi sugli arti
inferiori. |
Prendere
coscienza della propria statica. |
Lavoro
di dissociazione muscolare. |
1) Dalla stazione seduta (su sedia), flettere plantarmente e dorsalmente la caviglia. 2)
Come sopra tentando di non fare intervenire il muscolo quadricipite
durante i movimenti. 3)
Come sopra tentando di non fare intervenire la muscolatura estensoria e
flessoria delle dita del piede. 4)
Come in 2 mantenendo le dita del piede flesse. |
Riprogrammare
a livello nervoso gli schemi motori proposti eliminando i movimenti
associati. Per ristrutturare la programmazione a livello nervoso le
proposte non dovranno durare meno di 2 minuti per esercitazione. |
Percezione
della statica. |
Dalla stazione eretta, valutare la distribuzione dei carichi sugli arti inferiori. |
Prendere
coscienza della propria statica e delle differenze rispetto all’inizio. |
Fase di lavoro |
Contenuti |
Finalità |
Condizionamento
generale a bassa intensità. |
Movimenti
segmentari segmentati a carico delle varie articolazioni. |
Lo
scopo è quello di attivare il corpo nella globalità senza instaurare una
situazione di stress che inficerebbe il lavoro successivo. |
Percezione
della statica e dell’equilibrio statico. |
Dalla
stazione eretta, valutare la distribuzione dei carichi sugli arti
inferiori e della capacità di mantenimento dell’equilibrio statico. |
Prendere
coscienza della propria statica. |
Lavoro
di modulazione del tono. |
1) Dalla stazione seduta (su sedia), con il piede in appoggio su di una tavoletta propriacettiva a base semisferica, tentare di mantenere la superficie della tavoletta orizzontale. 2)
Come sopra mantenendo una piccola palla in equilibrio sulla tavoletta. 3)
Come sopra facendo compiere alla palla dei movimenti all’interno della
tavoletta. |
Riprogrammare
a livello nervoso gli schemi motori proposti modulando il proprio tono
muscolare. |
Percezione
della statica e dell’equilibrio statico. |
Dalla stazione eretta, valutare la distribuzione dei carichi sugli arti inferiori e della capacità di mantenimento dell’equilibrio statico. |
Prendere
coscienza della propria statica e delle differenze rispetto all’inizio |
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